La produzione di processori all’interno di alcuni impianti di TSMC è stata temporaneamente sospesa a causa di un attacco virus che si è rapidamente diffuso all’interno dei computer aziendali. Si tratta di uno degli attacchi più rilevanti degli ultimi anni, soprattutto se si considera come il blocco temporaneo della produzione causerà un notevole ritardo nelle consegne, con impatto negativo sul fatturato.
TSMC, acronimo di Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, è il maggior produttore mondiale di processori considerando che all’interno delle fabbriche vengono realizzati processori per AMD, NVIDIA, Apple, MediaTek e Qualcoom, oltre a Intel. Quest’ultima, tuttavia, possiede impianti propri e commissiona una parte della produzione a TSMC.
Come è noto, il cliente principale di TSMC è Apple. Alcune fabbriche dovrebbero essere già al lavoro sulla produzione del processore A12 a 7 nanometri, che sarà presente all’interno dei futuri iPhone.
TSMC blocca temporaneamente la produzione
L’attacco a TSMC sembra non aver colpito tutte le fabbriche in modo simile. In particolar modo, alle ore 14:00 di Taiwan, del 5 agosto 2018, è stato ripristinato l’80% dei macchinari colpiti.
Secondo indiscrezioni trapelate, il 6 agosto 2018, la produzione ritornerà nella normalità, anche se tutto ciò potrebbe causare ritardi nelle consegne e un aumento dei costi.
Si stima che l’attacco a TSMC avrà un impatto del 3% sul fatturato del terzo trimestre e dell’1% sul margine operativo lordo. I ritardi, invece, verranno recuperati nel quarto trimestre 2018.
Infine, a quanto riportato dalla stessa azienda, il virus si è diffuso durante il processo di installazione del software per un nuovo macchinario. Quest’ultimo, una volta connesso alla rete aziendale, ha avviato la diffusione del virus, anche se l’integrità dei dati e delle informazioni riservate non sono state compromesse.
Questo attacco dimostra, ancora una volta, come le infrastrutture informatiche possano rappresentare un punto debole ed essere facilmente attaccate. TSMC, dal suo canto, ha già fatto sapere di essere al lavoro per migliorare il livello di sicurezza delle proprie infrastrutture.