Una nuova truffa WhatsApp sta facendo il giro della rete. Si tratta della truffa dell’assegno attraverso cui finti venditori di auto usate e impiegati di banca negligenti scambiano pezzi di carta per veri e propri assegni.
La truffa WhatsApp dell’assegno ha portato tante persone a perdere cifre notevoli, ottenendo come “risarcimento” solo il 50% di quanto perso.
Truffa dell’assegno su WhatsApp, sempre più diffusa
Ma come funziona la truffa dell’assegno su WhatsApp? La denuncia arriva dal Movimento difesa del cittadino (Mdc) e funziona nel seguente modo:
- Il venditore e truffatore mette un annuncio online di vendita di un auto o altro oggetto
- Le trattative procedono via telefono, su WhatsApp
- Prima di prendere un accordo definitivo, il venditore fa sapere che accetta solo pagamenti con assegno
- Il truffatore chiede alla vittima una foto dell’assegno compilato come prova della volontà di concludere l’acquisto
- Il compratore, invece, manda la foto visto che non costa nulla e non comporta l’obbligo di firmare accordi preliminari.
Una volta ricevuta l’immagine in alta definizione dell’assegno, il truffatore la stampa e recandosi in banca riuscirà a incassare la cifra presente all’interno.
Questa sorta di raggiro comprende anche una parte di responsabilità delle banche in cui, in alcuni casi, gli impiegati di banca sono negligenti e trattano un qualsiasi pezzo di carta come vero e proprio assegno.
In questo caso, la vittima può ottenere indietro solamente il 50% della somma. Fino ad oggi, infatti, sia l’Abi che la Cassazione hanno diviso le responsabilità a metà tra la banca emittente e la vittima, quest’ultima colpevole del fatto di non aver preso tutte le preucazioni del caso.
Il nostro suggerimento, quindi, è quello di non effettuare mai fotografie agli assegni e inviarle tramite WhatsApp o altre app di messaggistica ad altre persone. La truffa dell’assegno sta diventanto sempre più diffusa. Suggeriamo di mantenere gli occhi aperti e stare attenti di fronte a queste frodi.