Gli utenti Netflix che condividono la loro password per smezzare i costi dell’abbonamento potrebbero presto passare guai seri. A quanto pare, infatti, la società americana dello streaming, grazie a un nuovo software basato sull’intelligenza artificiale, sarà presto in grado di stabilire se ci sono utenti che barano. Utenti che, pur di dividere il costo dell’abbonamento mensile, hanno credenziali (nome utente e password) in condivisione con altri utenti.
Le voci dicono che un’operazione verità è ormai partita e che per i possessori di abbonamento trovati in difetto potrebbe scattare una denuncia.
Va detto che gli abbonamenti di piattaforme come Netflix e Spotify sono da sempre soggetti a queste operazioni. Ed è immaginabile, allora, che i clienti interessanti siano veramente moltissimi. Anche in Italia. Secondo una ricerca della società di consulenza Magid, il “trucchetto” di condividere le password con gli amici costa a Netflix e agli altri operatori del settore streaming (sia video che audio) quasi 10 miliardi di dollari. Una cifra che, però, potrebbe essere presto almeno in parte recuperata.
Cosa rischia chi condivide la password di Netflix
Rispondere a questa domanda non è semplice. Molto dipenderà dalle decisioni che prenderà la stessa Netflix. Quel che è certo è che la condivisione delle credenziali d’accesso (e dunque dell’abbonamento) è vietata dal regolamento di sottoscrizione. Quindi l’utente è sicuramente in torto. Capire cosa possa rischiare, invece, è ancora presto per dirlo. Del resto, Netflix potrebbe anche decidere di denunciare penalmente chi si comporta in questo modo, trascinandolo in tribunale e chiedendogli i danni. Ma sarà il tempo a dirlo.