Internet è ancora un posto libero? È veramente uno spazio dove la libertà esiste in tutto e per tutto? A quanto pare no. Basta dare un’occhiata all’ultimo report di dell’organizzazione non governativa Freedom House che evidenzia come il modello Cina, dove la censura preventiva è ormai nota, stia approdando un po’ ovunque.
Una pessima, notizia, insomma. E pare che tutto sia legato alle fake news.
Internet senza libertà: la classifica dei Paesi
Al primo posto fra le nazioni con il maggior numero di violazioni si trova la Cina con un punteggio di 88 su 100, seguita da Iran (85/100) e Siria (83/100). Ma attenzione, anche l’occidente non scherza. Negli Stati Uniti, la libertà di internet è diminuita nel 2018 a causa dell’abrogazione della neutralità della rete.. E l’Italia? Il nostro Paese viene considerato una nazione con un buon livello di libertà della rete: il punteggio è di 25 su 100. Secondo Freedom House i governi stanno intensificando il controllo sui dati dei cittadini utilizzando normative formalmente introdotte per eliminare le fake news. Un segno evidente di come la politica restrittiva cinese si sia diffusa negli ultimi due anni.
NEW REPORT: The rise of digital authoritarianism leads to a decline in internet freedom for the 8th consecutive year. #FreedomOnTheNet https://t.co/4ZwvGk7RQn pic.twitter.com/isV9Cc6YXH
— Freedom House (@freedomhouse) 1 novembre 2018
«Il tema chiaro in questo rapporto è che Internet viene sempre più utilizzato per distruggere le democrazie in contrasto con le dittature destabilizzanti», ha detto Mike Abramowitz, presidente di Freedom House. «Propaganda e disinformazione – ha aggiunto – stanno sempre più avvelenando la sfera digitale, e autoritarismo e populisti usano la lotta contro le notizie false come pretesto per imprigionare giornalisti e critici dei social media».