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Neuralink, il chip cerebrale di Elon Musk impiantato nei maiali

Elon Musk ha mostrato i progressi fatti da Neuralink, società fondata per sviluppare un nuovo tipo di interfaccia tra cervello umano e dispositivi informatici. Come annunciato da Musk, nella notte italiana tra venerdì e sabato 29 agosto, Musk ha dato il via alla demo del chip cerebrale Neuralink, all’interno del cervello del maiale Gertrude.

Prima di iniziare l’evento, Musk ha voluto sottolineare lo scopo principale dell’evento era quello di convincere le persone a lavorare in Neuralink per aiutare il processo di realizzazione del prodotto, rendendolo accessibile e affidabile.

Il motivo principale per cui Neuralink vuole rendere il chip disponibile alla maggior parte delle persone è quello di aiutarle nel caso in cui vi siano problemi neurologici

come perdita di memoria, ansia, danni cerebrali, depressione e molto altro. Tuttavia, non è vi sono ancora prove effettive sul fatto che il chip possa risolvere i problemi citati. L’obiettivo sembra essere dunque ambizioso e sarà sicuramente soggetto a dibattiti etici e medici.

I progressi di Neuralink

Durante la conferenza, Musk ha presentato tre maiali. Dei tre maiali, solamente uno non aveva subito l’impianto del chip. Il secondo, Gertrude aveva installato il chip Neuralink chiamato”Link“, mentre al terzo gli era stato installato, ma successivamente rimosso. Quest’ultimo è stato usato come esempio del fatto che il chip sia removibile e consenta una successiva reinstallazione con una versione più aggiornata.

Come prevedibile, la vera protagonista dell’evento Neuralink è stata Gertrude. Mentre il maiale stava utilizzando il muso per cercare qualcosa da mangiare, le immagini mostrate su uno schermo e i suoni diffusi dal sistema audio hanno mostrato l’attività cerebrale. Una dimostrazione delle continue variazioni in base al ciò che stava annusando.

Link è sempre più piccolo

Rispetto al 2019, anche il design è decisamente cambiato. Se prima il sistema di Neuralink richiedeva anche un impianto esterno da installare dietro l’orecchio, Link ha dimensioni simili a quelle di una monetina.

Il chip può essere adagiato nella scatola cranica scavando una piccola cavità, mentre la batteria può durare tutto il giorno con ricarica induttiva notturna. Inoltre, l’inserimento del chip Link richiede circa un’ora e può essere svolto senza anestesia.

La comunicazione con l’esterno avviene senza fili con tecnologia Bluetooth a bassa energia per un raggio di 5–10 metri. Così facendo sarà possibile anche interfacciare un computer o uno smartphone in qualsiasi momento.

L’idea di questo dispositivo, descritta dallo stesso Musk, è quella di un equivalente a “un fitbit nel cranio”. Il successivo passo, quello più atteso, sarà quello di rendere il chip capace di interagire con il cervello, al fine di leggere e scrivere informazioni al suo interno.

Innovazione tecnologica e fantascienza

Da un punto di vista puramente hardware, Neuralink integra 1.024 sottilissimi fili flessibili che raccolgono gli impulsi per poi tradurli in informazioni digitali. Per il momento i fili prendono informazioni dalla corteccia cerebrale, sede delle funzioni mentali cognitive compresse. L’idea è quella di andare più in profondità attraverso micro-tunnel nel cervello.

Inoltre, la prima sperimentazione clinica partirà a breve e si concentrerà su individui con paraplegia o tetraplegia, derivanti da lesioni del midollo spinale cervicale. Il piano è quello di arruolare un “piccolo numero” di individui al fine di testare l’efficacia e la sicurezza della tecnologia.

Considerato lo stato dell’arte, l’effetto sorpresa forse è un po’ mancato. Segnaliamo, infatti, l’assenza di un sistema d’interpretazione dei segnali raccolti nel cervello. Infine, l’obiettivo finale di trasmettere informazioni al cervello da un computer è ancora pura fantascienza.

Redazione OpinioniTech

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