Marco Verratti è il primo calciatore italiano a provare “sul campo” il 5G. La società svedese Ericsson e la squadra di calcio Paris Saint-Germain hanno dimostrato l’importanza della latenza nelle reti mobili di quinta generazione. E come appena 19 millisecondi di ritardo possano fare la differenza! Il tutto è ben descritto in un video in cui il centrocampista della nazionale italiana e della compagine parigina si esibisce su un campo da calcio con addosso un visore.
In questo video Marco Verratti, Thiago Silva, Julian Draxler e Alphonse Areola (alcune delle stelle del Paris Saint-Germain) insieme all’ingegnere di Ericsson Linus Björklund, dimostrano “sul campo” la differenza tra la connettività 4G e 5G per quanto riguarda la latenza, ossia l’intervallo di tempo che intercorre fra il momento in cui arriva un input alla rete e il momento in cui è disponibile il suo output.
Verratti e il 5G: un fatto di latenza
Durante l’allenamento i giocatori indossano dei visori di realtà virtuale che creano un ambiente virtuale (in questo caso un campo di calcio identico alla situazione reale) nel quale ci si immerge, ma la differenza tra giocare in 4G o 5G incide molto sulle prestazioni degli atleti. Nel video si dimostra che palleggiare con il compagno di squadra o parare un tiro in porta risulta complicato quando c’è un ritardo di 20 millisecondi su rete 4G. Con la rete 5G il ritardo si abbassa a 1 solo millisecondo ed ecco che i calciatori riescono a palleggiare o parare una punizione pur sperimentando l’esperienza di gioco tramite un visore di realtà virtuale.
Una dimostrazione interessante. E chissà che il calcio, in futuro… Per ora ci accontentiamo del Var, della gol line technology e di qualche altra “piccola” innovazione che (l’utilizzo dei big data in fase di allenamento). Ma non è escluso che in futuro il gioco del calcio, come altri sport del genere, possano integrare nuove tencnologie.